LOURDES - I DOSSIER SCONOSCIUTI

a cura di Luigi Garlaschelli
Non è mai facile trattare di miracoli in maniera critica: il rischio è sempre quello di turbare la sensibilità dei credenti in determinati fenomeni, che più propriamente andrebbero definiti paranormale religioso per evitare di dare automaticamente credito a degli eventi che, con ogni probabilità, hanno una spiegazione logico-scientifica e non trascendente.
Chi studia questi fenomeni basandosi sulla ragione e non sulla fede, non trova nulla che possa essere ricondotto all'azione divina o all'intercessione di un qualche santo o affine, ma cerca di spiegare, affidandosi alla scienza, il perché delle cose.


Tutto ciò non è scevro da fraintendimenti da parte di chi attribuisce automaticamente e senza i dovuti controlli una guarigione improvvisa alla volontà di qualche divinità, spesso tramite l'intervento di qualche santo o carismatico maestro spirituale o, magari, attraverso il potere nascosto in una reliquia. Ma l'obiettivo di chi si occupa in maniera critica di paranormale religioso non è quello di negare l'esistenza di un qualcosa sopra di noi che ci ha creato e ci governa, ma di indagare sui fenomeni per determinare se, oltre all'ipotesi della volontà divina, un determinato fatto o fenomeno possa esser dovuto ad una normale azione della natura o del caso.

Tra i più attenti studiosi del paranormale religioso vi è senza ombra di dubbio il professor Luigi Garlaschelli, chimico, scrittore e socio effettivo del CICAP. Più di una volta Garlaschelli si è cimentato nel dimostrare l'origine non divina di molti fenomeni, quali il sangue di San Gennaro, la Sindone di Torino, oltre a varie statuette mariane piangenti.

Nell'ultima sua opera, che è il libro che abbiamo tra le mani, Garlaschelli raccoglie molte testimonianze e documenti riguardanti uno tra i più famosi e sfruttati fenomeni di paranormale religioso della storia: l'apparizione mariana a Lourdes del 1858, con relative guarigioni apparentemente inspiegabili.

In alcuni passaggi il libro potrebbe sembrare ostico alla lettura, a causa di vari tecnicismi medici che ad un non addetto ai lavori potrebbero creare qualche problema, ma nel complesso, anche in questi casi, la lettura appare, comunque, scorrevole e l'approfondimento tecnico rappresenta proprio uno dei punti di forza della raccolta di Garlaschelli.

Ma di cosa parla effettivamente questo libro?
Su Lourdes e miracoli connessi sono state sprecate tonnellate di inchiostro, ma raramente il fenomeno è stato trattato in maniera critica.

Garlaschelli, attraverso questa raccolta, ci propone caso per caso un'analisi medica dei vari presunti miracolati a seguito della visita al santuario di Lourdes. I casi riportati sono tutti riconosciuti dalla chiesa come autentici miracoli e traggono la loro fonte dagli atti medici rilasciati all'epoca dei fatti. Essendo per la maggior parte dei casi fatti accaduti quasi cento anni fa, si può ben comprendere la difficoltà che hanno incontrato gli autori delle analisi nel ricostruire un quadro attendibile della situazione. Garlaschelli esamina la questione sotto tutti i possibili aspetti: dalla visione delle cartelle all'analisi della credibilità delle testimonianze e il tutto porta alla conclusione che le presunte guarigioni sono del tutto naturali ed in alcuni casi anche incomplete. Si può citare a questo proposito il famoso caso di Pierre De Rudder, la cui la gamba rotta era apparentemente guarita, ma, che in seguito ad analisi più approfondite, mostrò una saldatura imperfetta delle ossa: si era trattato, quindi, di una normale remissione spontanea, un processo naturale e per nulla miracoloso.

Il libro si apre con un’introduzione del “matematico impertinente” Piergiorgio Odifreddi che, con il suo caratteristico stile pungente, aggiunge del pepe ironizzando sull'origine del culto di Maria, ripercorrendo le varie tappe che hanno portato la genitrice di Gesù ad essere vista come madre dell'umanità e dispensatrice di miracoli.

In definitiva il libro va ad aggiungersi alla vasta opera di sensibilizzazione di Garlaschelli verso il paranormale religioso, lavoro già eccellentemente svolto con altre opere precedenti quali In cerca di Miracoli (quaderno CICAP N. 11) e I segreti dei fachiri.

Se si è alla ricerca di informazioni dettagliate sul fenomeno delle apparizioni mariane, o di un po' di chiarezza sui vari presunti miracoli, questo libro è la risposta. Va, però, letto con il dovuto senso critico, liberi da pregiudizi sia pro che contro il paranormale religioso, perché espone solamente i fatti e non opinioni personali. Si tratta di un libro che non va contro l'idea di religione, ma, al contrario, arricchisce chi vuole seguire la propria fede senza, però, distaccarsi dalla razionalità. Perché credere in un dio e seguire una religione è un dono che va rispettato e conservato con cura, ma che non implica necessariamente il credere a fenomeni che non sono materia di fede e non costituiscono una motivazione verso di essa.

Fonte:http://www.scetticamente.it/index.php option=com_content&view=article&id=153&catid=42&Itemid=68

Ecco cosa ne dice Odifreddi nella sua introduzione a "Lourdes - i dossier sconosciuti"

Dopo il 649 la mitografia di Maria, ormai chiamata Madonna (dal latino Mea Domina, “Mia 
Signora”, analogo all’inglese Milady, da My Lady), venne criocongelata per più di un millennio, 
per riprendere inaspettatamente negli ultimi due secoli con la proclamazione di due nuovi dogmi mariani: l’Immacolata Concezione da parte di Pio ix nel 1854, e l’Assunzione in Cielo da parte di Pio xii nel 1950. Secondo le formule delle loro proclamazioni ufficiali, il primo significa che “Maria è stata preservata intatta da ogni macchia di peccato originale”, e il secondo che essa “fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”.


Come si può immaginare dal fatto che questi dogmi sono stati formulati quasi due millenni dopo la supposta esistenza dell’interessata, essi non sono altro che puri castelli in aria. Il primo, in particolare, rovescia la contraria tradizione scolastica, da Bernardo a Tommaso, e si limita ad arrampicarsi sugli specchi della formula usata dall’angelo all’annunciazione: “Ti saluto, o piena di grazia” (Luca 1,28). E, addirittura, sul versetto del Genesi (3,15) in cui Jahvé dice al serpente, dopo la caduta: “Io porrò inimicizia fra te e la donna, tra la sua stirpe e la tua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”.

In realtà l’Immacolata Concezione nacque come una semplice credenza popolare, appoggiata dagli ingenui Francescani e avversata dai colti Domenicani, a partire da Tommaso d’Aquino. Nel 1483 il papa francescano (e nepotista) Sisto iv stabilì l’8 dicembre come sua festa, e l’8 dicembre 1854 Pio ix proclamò il suo dogma nella Costituzione Apostolica Ineffabilis Deus, “Dio Ineffabile”, sulla base di un referendum tra i vescovi tenuto nel 1849, nel quale 570 prelati su 665 risposero positivamente al dilemma “se vi siano nella Sacra Scrittura testimonianze che provino solidamente l’immacolato concepimento di Maria”. Ovvero, come direbbe Nietzsche, “in teologia non ci sono fatti, solo opinioni”, e la verità è determinata da un accordo non con le cose, ma tra i vescovi.

Ma evidentemente anche il Cielo si adegua alle decisioni del Vaticano, visto che nel 1858, quattro soli anni dopo la proclamazione del dogma, la Madonna apparve diciotto volte a Lourdes a una quattordicenne analfabeta di nome Bernadette Soubirous. Il 25 marzo, giorno dell’Annunciazione, dopo aver rifiutato per tre volte di rispondere alla richiesta di dire il suo nome, forse perché sapeva che la piccola era stata imbeccata dal parroco, alla quarta l’apparizione rivelò (in dialetto): Que soy era Immaculada Conceptiou, “Mi sun l’Imaculada Cuncesiun”.

Gli ingenui come noi si limiterebbero a commentare: “Ma varda la combinasiun!” Un papa come Pio xii scrisse invece nel 1957 un’intera enciclica intitolata Le Pèlerinage de Lourdes, “Il Pellegrinaggio di Lourdes”, nella quale si legge: “Certamente la parola infallibile del romano pontefice, interprete autentico della verità rivelata, non aveva bisogno di alcuna conferma celeste [sic] per avvalorare la fede dei credenti. Ma con quale commozione e gratitudine il popolo cristiano e i suoi pastori appresero dalle labbra di Bernardette la risposta venuta dal cielo: “Io sono l’Immacolata Concezione”!“

Oggi, nella Basilica doverosamente elevata per commemorare l’evento, e visitata ogni anno 
da cinque milioni di persone, campeggiano una lapide con la certificazione da parte del vescovo che “la Madonna è veramente apparsa a Bernadette”, e due medaglioni coi ritratti di Pio ix, per ovvi motivi, e di Pio x, che nel 1907 stabilì la festa dell’Apparizione di Nostra Signora di Lourdes. Pio xi, per non esser da meno, canonizzò Bernadette l’8 dicembre 1933, giorno dell’Immacolata Concezione.



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